Studio per Guarattelle e Cunto di due kamikaze
DI E CON GASPARE NASUTO E ALESSIO DI MODICA
L’incontro tra Alessio Di Modica e Gaspare Nasuto, si fonda sulla conoscenza e l’utilizzo di tecniche antichissime teatrali, il “Cunto” siciliano e “Le guarattelle” napoletane intesi come nuovo linguaggio espressivo e contemporaneo che parte dalla tradizione ma perde nettamente e rifiuta i confini folclorici, per trasformarsi in viaggio vibrante verso una piena restaurazione del codice antico teatrale.
Attraverso le storie dei samurai, della seconda guerra mondiale, dei kamikaze, della caduta dell’impero nipponico e della ritualità spirituale lo spettatore vivrà l’attualità dei temi trattati, la ferocia degli ideali e l’importanza della salvaguardia della memoria collettiva, contro ogni negazionismo in nome di un concetto di nazione o religione.
L’Idea:
Di Modica, Nasuto, Mishima, un siciliano, un napoletano, un giapponese: cosa accomuna in scena i tre? Il Cunto e la “sicilianità”, Le guarattelle e la “napoletanità”,
Il Giappone e la “ritualità”. L’Etna, il Vesuvio e il Monte Fuji.
La storia degli uomini non permette semplificazione o etichette. Di Modica e Nasuto, affrontano gli scritti di Mishima con ironia popolare e il gusto del gioco per accorgersi che la sua opera può essere restituita al pubblico oltre gli apparati ideologici. Attraverso le storie dei samurai, della seconda guerra mondiale, dei kamikaze, della caduta dell’impero nipponico e della ritualità spirituale lo spettatore vivrà l’attualità dei temi trattati, la ferocia degli ideali e l’importanza della salvaguardia della memoria collettiva, contro ogni negazionismo in nome di un concetto di nazione o religione.
Gli Artisti:
Gaspare Nasuto burattinaio, inizia la sua attività nel 1989, ha partecipato ai maggiori festival teatrali nel mondo che gli sono valsi riconoscimenti e premi per la nuova poetica visione delle guarattelle napoletane, gli antichi burattini napoletani.
Alessio Di Modica: cuntista e clown, si distingue nel panorama nazionale teatrale per il narrare storie rivolte all’impegno civile verso il proprio territorio, Augusta(SR) il polo petrolchimico più grande d’Europa. Attraverso un uso contemporaneo del cunto la narrazione di questi luoghi in questi anni ha raccontato la storia universale della globalizzazione
Note di regia
In una notte piovosa di inizio primavera, Mishima e il professor Kimura, chiusi in un appartamento di Tokio organizzano una seduta spiritica, lo scopo è evocare gli Spiriti eroici della seconda guerra mondiale. Chi meglio di un guarattellaro può mettere in scena nel teatrino una rievocazione di morti in una notte di tempesta?
Quante battaglie Pulcinella ha fatto contro la Morte? Ma stavolta Pulcinella non c’è!
Le teste dei burattini, con lignei occhi orientali, evocano gli spiriti dei giovani kamikaze. Ma per uno scherzo del destino o come lo stesso Mishima dice “E’ opportuno discernere i veri dai falsi spiriti”, irrompono sulla scena due esseri soprannaturali, un siciliano e un napoletano. Due anime che da sempre vagano e si arrangiano intrufolandosi in sedute spiritiche, spacciandosi per i defunti evocati, armati del loro corredo “professionale” fatto di parrucche e nasi finti, oggetti vari e improbabili costumi.
I testi originali di Mishima utilizzati nei dialoghi degli attori assumono significati via via esilaranti e svelano l’impietoso compito dei due: riuscire a fuggire dalla seduta spiritica dello scrittore giapponese.
La tempesta incalza, il professor Kimura è in trance, Mishima pone domande ai fantasmi in preda all’enfasi, vuole ascoltare la voce degli spiriti eroici, vuole conoscere le avventure dei piloti giapponesi morti in battaglia, ragazzi lanciati a folle velocità contro le navi americane.
I due spiriti-attori-trasformisti capiscono la pericolosità di quella notte, devono fuggire, liberarsi dall’oppressione mentale di Mishima e decidono di accontentarlo, mettendo in scena l’attacco dei kamikaze.
La scena concitata e spettacolare si evolve con la trasformazione del teatro dei burattini in aereo da combattimento. Un attacco di centinai di aerei di carta invade il pubblico, gli attori indossano tutto quello che hanno a disposizione per diventare piloti, la battaglia comincia.
Nemmeno questo placherà le richieste morbose di Mishima che tornerà, ancora più ossessionante a domandare altre storie.
I due intuiscono che solo l’ultimo racconto, il suo testamento spirituale, Pattriottismo, potrà mettere fine al loro incubo e farli uscire da quella stanza.
L’antica tecnica del Cunto siciliano, presta la sua cellula drammaturgica fatta di combattimenti, spade affilate, sangue e morte, ma stavolta non ci sono i paladini! Si racconta la sanguinolenta storia del Seppuku attuato dal giovane tenete Takeyama e dalla moglie Reiko (protagonisti di Patriottismo), antico rito giapponese del suicidio.
Mishima e il professor Kimura spariscono, i due spiriti dopo tante peripezie sono liberi di tornare a casa.
una co-produzione di Area Teatro, Lapis e Lomax